La libertà ha un limite?

Immaginiamo un mondo utopistico dove la criminalità non esiste, dove tu cittadino comune non debba temere di incontrare per strada un serial killer che voglia aggredirti per il gusto di farlo.

Forse lo scenario proposto è un po’ estremo, ma è così che si presenta la trama di Mouse, serie televisiva coreana trasmessa sul canale della tvN durante la prima metà del 2021. Qui uno scienziato scopre come individuare uno psicopatico già dal grembo materno, ma un piccolo dettaglio fa sorgere dei dubbi sia allo scienziato che all’ipotetica futura madre: lo stesso gene può dare alla luce tanto uno psicopatico quanto un genio dall’alto quoziente intellettivo.

Allora che fare? Dare alla luce lo stesso il bambino rischiando l’incolumità altrui, oppure abortire un eventuale genio che potrebbe perfino cambiare le sorti del mondo sfruttando la propria intelligenza?

Fantascienza a parte, una domanda simile probabilmente non è tanto lontana da quella che si pone una potenziale mamma nel mondo vero.  La vita è fatta di scelte, e c’è chi non si sente in grado di assicurare un futuro al proprio figlio, che sia per motivi di salute, economici o personali, rinunciando quindi già da principio ad affrontare qualsiasi rischio.

Una scelta ancor più coraggiosa, tuttavia, è quella di mettere al mondo un bambino affetto da una qualche grave malattia, il quale dovrà subire per la sua breve o lunga vita tutte le sofferenze che l’eventuale malattia comporta.

Oltre alla malattia fisica, però, c’è anche quella della società. Episodi di bambini emarginati e bullizzati perché diversi dagli altri, capitano già tra i banchi di scuola nella più tenera età. Non pensate che le afflizioni terminano qui per il bambino e la futura mamma: oltre a riflettere sulla vita di un’altra persona, c’è da tenere in cosiderazione un dettaglio da non trascurare. 

Quando si tratta della questione “aborto” sembra che l’utero venga magicamente condiviso con la società intera. Far nascere o meno un bambino dovrebbe dipendere esclusivamente dalle condizioni morali e fisiche della persona in attesa, tuttavia c’è sempre una platea intera a giudicare qualsiasi decisione si decida di prendere.

Siamo in un paese democratico dove ognuno dovrebbe essere libero di fare le proprie scelte, però, non si sa il perchè, sembra che le scelte degli altri debbano ad ogni costo prevalere sulle proprie. Quanto si è veramente liberi nella società in cui si vive? Dove parte e dove finisce la libertà di un individuo?

Pubblicato
Categorie: Etica, News

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ciarlé.it