Lo yoga è una disciplina di origini antichissime, le prime tracce vengono fatte risalire addirittura dal 3000 al 1800 a.C. nella valle dell’Indo. Ma in cosa consiste?
In breve, consta della pratica degli asana unita alla meditazione: la combo di corpo-mente, dovrebbe portare alla percezione dell’anima, quindi alla cosidetta “pace interiore” che un qualsiavoglia “yogi” principiante si aspetta di trovare già dalla prima lezione.
Breaking news: non è così. Non vogliamo deludere le aspettative del lettore, ma spesso chi pratica yoga non riesce a trovare mai nella vita questa tranquillità a cui aspira, per una serie di fattori.

C’è chi si è fatto infinocchiare dalle “pose” eleganti viste sui social, quindi si approccia a questa pratica per moda e per sfoggiare la propria forma fisica.
Non c’è niente di male in questo, ma ridurre tale scienza a un mero esercizio, è un’offesa bella e buona nei confronti dei grandi maestri che hanno studiato e sviluppato i diversi stili di yoga nel corso dei secoli. Fate ginnastica, ma non chiamatelo yoga.
L’altro aspetto critico è la meditazione, che (colpo di scena) è la parte più difficile dello yoga. I maestri suggeriscono di iniziare con delle meditazioni guidate già di almeno dieci minuti a settimana, perché presi dai problemi di tutti i giorni, per la mente umana è difficile distaccarsi dal mondo materiale in modo così inaspettato. Semplicemente non siamo abituati a una tale pratica.
La meditazione non è stare fermi a occhi chiusi ripetendo un mantra, ma sciogliersi completamente dal corpo e percepire qualcosa di più profondo che va oltre i sensi.
Alzi la mano chi provando a meditare, si è poi ritrovato a pensare a se siamo soli o meno in questo universo. Quindi, la prossima volta che vi mettete sul tappetino da yoga, cercate di non pensare a niente e concentrarvi solo sul vostro respiro e sul vostro cuore. Non vi assicuriamo la pace interiore, ma sicuramente un po’ più di serenità.

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